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Calcolo TFR dipendenti privati: come fare?

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Il calcolo TFR dipendenti privati è utile per diversi motivi. Sapere a quanto ammonta il TFR accantonato in azienda, ad esempio, ti permette di capire quanto ti spetterebbe in caso di cessazione del contratto di lavoro (dimissioni, licenziamento, liquidazione, …). Non solo: conoscendo l’ammontare del TFR, puoi anche sapere quanto potresti ottenere chiedendo un prestito con cessione del quinto.

Il calcolo TFR, infatti, è alla base della cessione del quinto, in quanto il trattamento di fine rapporto costituisce la garanzia per questa forma di finanziamento.

Vediamo allora quali sono gli elementi per il calcolo del TFR, come si fa e quali sono le differenze nel caso di dipendenti privati e pubblici.

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Calcolo TFR dipendenti privati: cosa devi sapere

Il calcolo del TFR (Trattamento di Fine Rapporto) per i dipendenti privati in Italia tiene conto di diversi elementi, tra cui l’anzianità di servizio e l’ultima retribuzione percepita dal lavoratore.

Vediamo l’elenco completo:

  • anzianità di servizio – cioè il periodo di tempo durante il quale il dipendente ha lavorato per il datore di lavoro. Viene conteggiato il numero di anni e mesi di servizio effettivi, tenendo conto di eventuali periodi di congedo parentale o altre assenze legate al lavoro;
  • ultima retribuzione – il compenso dell’ultimo mese di lavoro del dipendente. Questo include sia la parte fissa del salario che eventuali elementi variabili, come straordinari o premi, che sono stati regolarmente percepiti nel mese di riferimento;
  • indennità di anzianità – viene calcolata una indennità di anzianità maturata fino alla data di cessazione del rapporto di lavoro. Questa indennità è determinata in base all’anzianità di servizio e all’ultima retribuzione percepita;
  • indennità sostitutiva del preavviso – la vedremo più nello specifico nel prossimo paragrafo;
  • massimale – il TFR è soggetto a un massimale, oltre il quale non verranno calcolate ulteriori indennità. Questo massimale è stabilito per legge e viene aggiornato periodicamente.

È importante sottolineare che il calcolo del TFR può essere influenzato da eventuali clausole o regole specifiche presenti nei contratti collettivi di lavoro o negli accordi aziendali. Inoltre, il TFR è soggetto a normative e regolamenti specifici che possono variare nel tempo.

Come si calcola il TFR dipendenti privati?

Il calcolo TFR segue una formula standard definita dalla legge e si articola in due fasi:

  1. Calcolo dell’indennità di anzianità – come detto, si calcola un’indennità di anzianità maturata fino alla data di cessazione del rapporto di lavoro. Questa indennità è determinata in base agli anni di servizio effettivi e al compenso dell’ultimo mese di lavoro.

La formula per il calcolo dell’indennità di anzianità è:

Indennità di anzianità = (Ultima retribuzione mensile * 13,5%) * (Numero di anni di servizio effettivi)

  1. Calcolo dell’indennità sostitutiva del preavviso – in caso di licenziamento o dimissioni, quando il preavviso non viene effettivamente lavorato, devi aggiungere all’indennità di anzianità un importo corrispondente all’indennità sostitutiva del preavviso. L’indennità sostitutiva del preavviso equivale alla retribuzione che il lavoratore avrebbe percepito se avesse lavorato il preavviso fino alla data di cessazione del rapporto di lavoro.

La formula per il calcolo dell’indennità sostitutiva del preavviso è:

Indennità sostitutiva del preavviso = Ultima retribuzione giornaliera * Numero di giorni di preavviso residui

Una volta calcolate entrambe le componenti, il TFR totale per il dipendente privato sarà dato dalla somma dell’indennità di anzianità e dell’indennità sostitutiva del preavviso.

Esempio pratico calcolo TFR dipendenti privati

Supponiamo che Marco abbia lavorato per un’azienda per 10 anni e 6 mesi. La sua ultima retribuzione mensile è di 2.000 euro. Il preavviso previsto in caso di dimissioni è di 1 mese.

Come prima cosa, dobbiamo procedere al calcolo dell’indennità di anzianità, che come detto corrisponde a (Ultima retribuzione mensile * 13,5%) * (Numero di anni di servizio effettivi).

Indennità di anzianità = (2.000 euro * 0,135) * 10,5 anni Indennità di anzianità = 270 euro * 10,5 Indennità di anzianità = 2.835 euro

Successivamente possiamo procedere con il calcolo dell’indennità sostitutiva del preavviso. Per il calcolo dell’indennità sostitutiva del preavviso, dobbiamo conoscere la retribuzione giornaliera di Marco.

Supponendo che Marco lavori 5 giorni alla settimana, avremo Retribuzione giornaliera = (Ultima retribuzione mensile / Numero di giorni lavorativi al mese).

Retribuzione giornaliera = 2.000 euro / 22 giorni (considerando 5 giorni lavorativi alla settimana) Retribuzione giornaliera = 90,91 euro al giorno

Ora possiamo calcolare l’indennità sostitutiva del preavviso, pari a Ultima retribuzione giornaliera * Numero di giorni di preavviso residui.

Supponiamo che Marco abbia già lavorato 15 giorni del mese e che gliene manchino ancora 15 prima di poter cessare il rapporto di lavoro.

Indennità sostitutiva del preavviso = 90,91 euro/giorno * 15 giorni Indennità sostitutiva del preavviso = 1.363,65 euro

Infine, possiamo calcolare il TFR totale, corrispondente a Indennità di anzianità + Indennità sostitutiva del preavviso.

TFR totale = 2.835 euro + 1.363,65 euro TFR totale = 4.198,65 euro

Quindi, il TFR totale che Marco riceverebbe in caso di dimissioni dopo 10 anni e 6 mesi di servizio sarebbe di 4.198,65 euro.

Calcolo TFR dipendenti privati e dipendenti pubblici

In Italia esistono alcune differenze tra il calcolo del TFR per dipendenti privati e dipendenti pubblici.

Per i dipendenti del settore privato, il TFR è gestito attraverso un fondo pensione denominato “Fondo di Tesoreria del Trattamento di Fine Rapporto” (di competenza dell’INPS). Il TFR viene calcolato in base all’anzianità di servizio e all’ultima retribuzione percepita dal lavoratore. Il datore di lavoro versa mensilmente una quota dell’importo del TFR sul fondo, e questo sarà erogato al lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro, a prescindere dal motivo (pensione, licenziamento, ecc.).

Per i dipendenti del settore pubblico, il TFR non è gestito tramite un fondo pensione, ma attraverso il sistema pensionistico pubblico. I dipendenti pubblici fanno parte di specifici regimi pensionistici, come ad esempio l’INPS per il settore previdenziale degli enti pubblici non economici o speciali casse previdenziali per alcune categorie di lavoratori pubblici.

Il TFR viene calcolato in modo simile a quello dei dipendenti privati, ma le regole di erogazione e l’importo possono variare in base alla posizione lavorativa, al regime pensionistico specifico e al contratto collettivo di riferimento.

Calcolo TFR dipendenti privati per cessione del quinto

Quando si vuole chiedere un preventivo di cessione del quinto per dipendenti privati, il calcolo TFR è molto importante e il suo importo è un dato richiesto dalla finanziaria.

Il TFR accantonato viene vincolato alla cessione del quinto fino ad avvenuta estinzione. Ciò non vuol dire che l’azienda debba versare il TFR alla finanziaria per metterlo a garanzia, ma solo che legalmente il TFR è vincolato alla cessione, come se vi fosse un’ipoteca su di esso. In caso di licenziamento l’azienda provvederà concretamente a versare la parte di TFR sufficiente ad estinguere la cessione del quinto.

A questo punto ci sono due strade per effettuare il calcolo TFR e per fornire il dato.

La prima cosa che puoi chiedere è il certificato di stipendio direttamente all’azienda, ovvero un documento che l’azienda compilerà e in cui, tra gli altri dati, viene in genere riportato anche il TFR accantonato.

Nel caso in cui non si volesse chiedere subito il certificato di stipendio, e si volesse ottenere un preventivo di cessione del quinto, può essere necessario fornire il dato del TFR e in questi casi, per avere un preventivo più corretto, è necessario saper effettuare il calcolo TFR.

Oltre alla formula che abbiamo visto, puoi farti un’idea del TFR disponibile anche tramite le informazioni riportate sui documenti come la busta paga e il CUD.

In quest’ultimo, generalmente, vengono riportati gli importi del TFR accantonato, sia in fondi TFR che in azienda, e sono generalmente visibili anche eventuali anticipi percepiti in passato. Tramite il modello Cud, dunque, è possibile effettuare il calcolo TFR aggiornato solo al 31 dicembre dell’anno precedente.

Un TFR più basso, nella maggior parte dei casi, restituirà importi finanziabili più bassi, per cui è importante saper effettuare il calcolo TFR in modo completo, ovvero ottenere un dato aggiornato con il TFR maturato nell’anno in corso.

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