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Cessione del quinto rifiutata: cosa fare?

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Lo sapevi che anche dopo una cessione del quinto rifiutata esiste un modo per ottenere, in modo facile e veloce, il tuo finanziamento? In questo articolo cercheremo di capire:

  • quando possono rifiutare cessione del quinto, i motivi e i casi più frequenti
  • quali sono le alternative a tua disposizione
  • come richiedere la valutazione della tua azienda, per andare a colpo sicuro quando chiedi un prestito

Se hai fatto richiesta per una cessione del quinto e ti è stata negata, scopri le soluzioni PrestitoA.

Valutiamo positivamente le richieste di prestito da ogni profilo:

  • giovani
  • lavoratori dipendenti privati
  • cattivi pagatori
  • stranieri

Abbiamo anche alcune soluzioni specifiche per lavoratori pubblici e pensionati.

Contattaci ora e richiedi il tuo preventivo gratuito e senza impegno: siamo operativi in tutta Italia.

La cessione del quinto può essere rifiutata?

Analizziamo quali sono i motivi che possono portare ad un esito negativo di una cessione del quinto, ipotizzando che il richiedente rispetti i requisiti minimi di età (minimo 18 anni per avviare il prestito e massimo 85 per terminarlo).

La cessione del quinto, come forse saprai, può essere richiesta da due categorie di persone:

  • lavoratori dipendenti a tempo indeterminato (privati o statali)
  • pensionati

A prescindere da quale dei due sia il richiedente, la normativa impone la sottoscrizione di una polizza assicurativa prima che la banca o la finanziaria eroghino il denaro richiesto. La presenza di questa polizza, che tutela l’istituto di credito dai rischi presenti nel contratto, diventa quindi lo scoglio principale per l’ottenimento della tua cessione del quinto.

La compagnia assicurativa, quindi, ha un peso non indifferente sull’esito di una richiesta cessione del quinto. Nel caso in cui il richiedente venisse valutato con gravi problemi di salute, ad esempio, o l’azienda del lavoratore non fosse assumibile (scenderemo più nel dettaglio nei prossimi paragrafi), difficilmente la domanda verrà accettata.

Quindi, è più corretto parlare di cessione del quinto rifiutata dalla banca o di assicurazione che rifiuta la cessione del quinto?

La risposta è: dipende, perché anche se la copertura assicurativa è uno degli aspetti più importanti, esistono altri requisiti che vengono valutati dall’istituto di credito e che possono di fatto portare ad un esito negativo della tua richiesta.

Cessione del quinto rifiutata dalla banca

Se sei un lavoratore dipendente, questi sono i motivi per cui la banca può rifiutare la tua richiesta di cessione del quinto:

  • poco TFR – la finanziaria a cui ti sei rivolto non comprende nel proprio catalogo prodotti come la cessione del quinto no TFR, cessione del quinto con TFR basso o cessione del quinto per neoassunti (contattaci se vuoi saperne di più su queste soluzioni di prestito);
  • TFR accantonato in un fondo assicurativo aperto – non tutte le compagnie si assumono il rischio quando il dipendente accantona il trattamento di fine rapporto in un fondo assicurativo aperto. Attenzione, quindi, a scegliere il fondo giusto;
  • numero di dipendenti – per la maggior parte delle assicurazioni il numero minimo richiesto è pari o superiore a 16 dipendenti assunti a tempo indeterminato. Esistono comunque anche istituti che prevedono cessioni del quinto per piccole aziende;
  • prossimo all’età pensionabile – la durata del contratto di cessione del quinto è superiore agli anni di lavoro che il dipendente dovrà ancora prestare prima di andare in pensione;
  • contratto di lavoro a tempo determinato o apprendistato
  • pignoramento in corso
  • reddito mensile insufficiente – il tuo reddito mensile non può essere inferiore a 515 euro al netto della trattenuta del quinto;
  • indebitamento eccessivo – alcune banche e finanziarie respingono la richiesta di finanziamento tramite prestito in busta paga quando il cliente ha già altri impegni in corso che riducono eccessivamente il reddito mensile;
  • il cliente ha una sofferenza con l’istituto di credito erogante – cioè hai chiesto la cessione del quinto ad un istituto verso il quale non sei in regola con i pagamenti di un altro finanziamento;
  • note disciplinari o prossimo licenziamento.

Per la categoria pensionati le motivazioni sono ridotte, tenuto conto che il prestito è garantito dalla trattenuta della rata direttamente sulla pensione. Una cessione del quinto a pensionati rifiutata può dipendere da:

  • tipo di pensione non cedibile – l’INPS o l’ente previdenziale non rilascia la quota cedibile (esempio pensione INAIL);
  • pensione non definitiva – il cliente deve sottoporsi a visite mediche per verificare l’effettiva sussistenza del diritto di pensione;
  • importo della pensione, al netto della rata del finanziamento, inferiore a 515 euro.

Cessione del quinto rifiutata dall’assicurazione

Dal punto di vista della compagnia assicurativa, come detto, la cessione del quinto richiede che vengano sottoscritte:

  • una polizza rischio impiego (esclusivamente per i lavoratori dipendenti);
  • una polizza rischio vita (anche per i pensionati).

La presenza di queste coperture assicurative tutela la banca o la finanziaria nel caso il debitore perda il lavoro o in caso di premorienza (decesso prima della scadenza del contratto di prestito).

La polizza rischio vita non è obbligatoria per i lavoratori dipendenti ma viene richiesta in casi particolari, dopo aver analizzato l’estratto conto contributivo e valutato lo stato di salute del richiedente.

Una cessione del quinto rifiutata può quindi dipendere dal fatto che la compagnia assicurativa abbia deciso di non fornire copertura per uno di questi rischi.

Una polizza rischio impiego viene negata se l’azienda per cui lavori non ha una quotazione assicurativa elevata (ti spiegheremo nelle prossime righe di cosa si tratta), mentre la polizza rischio vita non viene concordata a chi ha evidenti problemi di salute che pregiudicherebbero il rimborso completo del finanziamento.

Valutazione azienda per cessione del quinto: come funziona?

Come detto, l’analisi di fattibilità di una pratica di cessione del quinto si basa sulla quotazione assicurativa dell’azienda in cui il dipendente è assunto. Semaforo verde per dipendenti pubblici e statali, mentre per dipendenti di aziende private la strada prevede alcuni accorgimenti.

Prima di chiedere l’approvazione del contro e ancora prima di istruire la pratica con tutti i documenti necessari, si procede con la valutazione dell’azienda.

Quali sono i requisiti che rendono un’azienda affidabile agli occhi dell’assicurazione?

Non esiste un elenco specifico di tutte le caratteristiche che una ditta deve avere per risultare idonea alla concessione della cessione del quinto per i propri dipendenti.

Volendo tracciare un profilo di partenza, i requisiti essenziali sono:

  • essere costituita da minimo 24 mesi
  • aver depositato almeno 2 bilanci in grado di attestare una condizione di stabilità della ditta
  • per la maggior parte delle assicurazioni, avere almeno 16 dipendenti assunti a tempo indeterminato
  • operare in un settore gradito alle assicurazioni (alcuni settori sono esclusi, ma questo dato varia da compagnia a compagnia)

In mancanza di uno o più di questi requisiti, saremo in presenza di un’azienda non assicurabile.

Come faccio a sapere se la mia azienda è cedibile per la cessione del quinto?

L’iter è piuttosto rapido: basta controllare, sui vari portali assicurativi, il valore attribuito alla ditta inserendo il numero di partita IVA. Questa operazione però non può essere svolta dal cliente finale (tu) ma esclusivamente da una società autorizzata e convenzionata con i vari istituti (noi).

Inserito questo dato, il portale assicurativo restituirà un report e, tra le varie informazioni fornite, potremo scoprire se per questa compagnia l’azienda analizzata è gradita oppure no.

In caso di valutazione positiva otterremo anche un coefficiente che determinerà la somma massima che potrai ottenere. Questo dato deriva da una formula piuttosto semplice:

Importo massimo ottenibile = TFR accantonato * coefficiente assicurativo

Ogni assicurazione può valutare diversamente una stessa azienda: di conseguenza il cliente, a seconda della compagnia scelta, potrà ricevere una somma di denaro variabile.

Trovare la soluzione più conveniente per te è il nostro lavoro: possiamo analizzare tutte le possibilità che il mondo del credito ha da offrirti, così da proporti solamente quelle più vantaggiose in termini di importo massimo, tasso e valutazione della tua azienda.

Cessione del quinto rifiutata dal datore di lavoro

La normativa definisce la cessione del quinto come un diritto del lavoratore (legge finanziaria del 2005) e non è un caso se il datore di lavoro non possa formalmente opporsi alla richiesta del dipendente.

Tutto ciò che il datore di lavoro deve fare, una volta ricevuta comunicazione dall’istituto di credito dell’avvio delle pratiche per la cessione del quinto, è rilasciare il certificato di stipendio e successivamente l’atto di benestare.

Il primo è una semplice certificazione del reddito percepito mensilmente dal lavoratore, mentre il secondo è un proforma che permette di accelerare l’erogazione del denaro.

Stando alla legge, infatti, esiste anche la cessione del quinto senza atto di benestare del datore di lavoro: in questo caso il titolare non firma l’atto ma il mese successivo alla notifica del contratto tratterrà ugualmente la rata dalla busta paga del dipendente.

Rinnovo cessione del quinto rifiutata

Anche il rinnovo della cessione del quinto può essere negato: si parla solitamente di prestito non ancora rinnovabile e il motivo nella maggior parte dei casi è che non sono decorsi i termini previsti da Banca Italia relativi alla possibilità di rinnovare un prestito in busta paga.

In linea generale per procedere con un rinnovo è necessario aver già rimborsato regolarmente il 40% (i due quinti) delle rate totali del prestito.

Un’alternativa in questo caso è provare a richiedere una delega di pagamento (conosciuta anche come prestito delega o cessione del doppio quinto). In questo modo puoi impegnare un ulteriore quinto del tuo stipendio, arrivando così a due rate mensili da pagare.

Il principale impedimento per una delega di pagamento (disponibile solo per i lavoratori dipendenti) è la non accettazione da parte del datore di lavoro, che in questo caso può rifiutarsi di trattenere e versare mensilmente la rata per il rimborso del prestito.

Cessione del quinto rifiutata: le soluzioni PrestitoA

Quindi la cessione del quinto può essere rifiutata? Si, ma questo non significa che la stessa richiesta possa essere riconsiderata positivamente da un altro istituto di credito.

Proprio per questo motivo, ogni giorno, centinaia di clienti si affidano alla nostra società ottenendo un riscontro positivo.

Se hanno respinto la tua richiesta di finanziamento non ti allarmare, è possibile riconsiderare la pratica rivolgendosi a un altro istituto di credito e/o assicurazione. Affidandoti al nostro servizio puoi usufruire di un numero ampio di accordi assicurativi ovvero garantirti il risultato atteso.

Verificheremo l’azienda in cui lavori e, in presenza di semaforo verde, ti affideremo un consulente personale che seguirà la tua pratica passo dopo passo fino all’erogazione dei soldi di cui hai bisogno.

Quanto costa? Zero, il nostro servizio di mediazione non prevede alcuna spesa, né in caso di successo, quindi di erogazione del tuo prestito, e tantomeno se la richiesta non verrà accolta.

Chi eroga il denaro? Una delle banche o finanziarie nostre partner. Noi siamo solo intermediari; il contratto di finanziamento lo sottoscriverai con l’istituto di credito scelto (tutte le società partner sono iscritte presso Banca d’Italia).

Puoi richiedere la nostra consulenza in caso di cessione del quinto rifiutata se sei:

  • giovane
  • lavoratore dipendente privato
  • cattivo pagatore
  • straniero

Per prima cosa compila il nostro modulo di richiesta preventivo online. Ti ricontatteremo in pochi minuti per analizzare insieme il tuo profilo le tue esigenze.

Siamo operativi in tutta Italia.

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28 commenti su “Cessione del quinto rifiutata: cosa fare?

  1. Avrei bisogno del quinto dello stipendio la ditta per cui lavoro ha 6 dipendenti ho un contratto a tempo indeterminato da aprile 2015 con un mensile di 1600 e un TFR attuale di circa 7000 euro depositato in azienda così e fiscale azienda 04656870260 per adesso mi hanno detto alcune finanziarie che l’azienda non è assumibile

    Rispondi
    • Franco buongiorno,
      possiamo valutare la sua richiesta anche se assunto in una ditta con soli 6 dipendenti. Ovviamente l’esito finale sarà subordinato a una serie di valutazioni. Ha già compilato il modulo di contatto presente sul nostro sito?

      PrestitoA

      Rispondi
        • Franco buongiorno,
          si, ma non possiamo darle la garanzia al 100% fino a quando non abbiamo istruito completamente la sua richiesta. Tenga conto che la richiesta:
          – non sarà segnalata a Crif
          – è gratuita e senza impegno

          A disposizione per ulteriori chiarimenti.
          PrestitoA

          Rispondi
  2. Ho richiesto cessione quinto da diverse finanziarie tutti rifiutati per azienda non assumibile l’azienda e un srl con sei dipendenti io lavoro li da aprile 2015 con un TFR di circa 7000 euro la mia richiesta era di 16000 euro si può fare qualcosa?

    Rispondi
    • Franco buongiorno,
      senza garantirle il risultato, vuole valutare un preventivo tramite la nostra società. Gestiamo richieste anche per dipendenti di aziende con meno di 16 lavoratori.
      Circa la liquidità, forse possiamo valutare un importo prossimo ai 7000 euro.

      PrestitoA

      Rispondi
        • Franco buongiorno,
          se compila il modulo di contatto possiamo metterci in contatto con lei e farle una breve intervista al fine di individuare la soluzione migliore. Qualora dovesse avere bisogno di ulteriori chiarimenti siamo a disposizione.

          PrestitoA

          Rispondi
    • Buongiorno Cristina,
      perché le occorre questa informazione? Ad oggi le compagnie attive sul prodotto cessione del quinto per dipendenti di aziende private sono 6. Lei per che tipo di azienda lavora? Spa, Srl, Coop?

      Distinti saluti
      PrestitoA.it

      Rispondi
  3. Salve ho fatto una richiesta di finanziamento con la cessione del quinto e non mie stata accettata perché non ho abbastanza Tfr. Lavoro in un azienda srl con 50 dipendenti e con un contratto a tempo indeterminato. Ho fatto l’aprendista 4 anni e 2 anni a gennaio indeterminato. Cosa mi consiglia? Mi servirebbero 10000€. Ciao ivan

    Rispondi
  4. Buonasera io volevo chiedere un finanziamento ne ho due in corso sono segnalato come cattivo pagatore non ho cessioni del quinto in corso però nessuno me lo fa perché nn ho TFR lavoro da 10 anni in una azienda srl come posso fare

    Rispondi
  5. Salve,
    Lavoro cn regolare contratto a tempo indeterminato in azienda s.n.c da aprile 2015.
    Pertanto avrei bisogno del prodotto samll business no tfr.
    Riusciremmo a fwre quqlcosa?

    Rispondi
    • Buongiorno Giuseppe.
      Il prodotto in questione non è mai esistito, si tratta di due differenti prodotti. Attualmente il prodotto no tfr comunque non è attivo per nessuna finanziaria, ma comunque non è compatibile con la tipologia di azienda in cui lavora.
      Saluti.

      Rispondi
  6. Ho in corso una cessione del V°per 72 mesi mi restano 47 mesi ho richiesto un un rinnovo, e mi hanno risposto che l’azienda per cui lavoro non è assumibile.
    La Finanziaria a cui mi sono rivolto è la stessa che mi ha concesso il finanziamento.

    Rispondi
  7. Salve, al mio compagno hanno rifiutato la cessione del quinto perché l’azienda deve fare ancora il secondo bilancio. Lui lavora dal 2009, nel 2012 l’azienda ha cambiato nome ma esiste la continuità lavorativa come di evince dal l’estratto conto contributivo. Mi chiedo se voi potete in questo caso fare la cessione, grazie

    Rispondi
    • Buongiorno Elisa.
      Potremmo provare a valutare la cosa, in quanto per alcune aziende alcune finanziarie fanno eccezione e chiedono un solo bilancio. Le chiedo di compilare il modulo di contatto.
      Saluti.

      Rispondi
  8. Buonasera , ho in corso una cessione da 120 mesi, mi mancano 70 mesi, ho chiesto un rinnovo un mese fa alla stessa finanziaria, mi è stato accettato, ho firmato tt la documentazione e tt, oggi mi arriva la risposta che la richiesta non è assumibile… Ma è normale? Come mi devo comportare? Saluti mocci norman

    Rispondi
    • Buongiorno.
      Più che normale direi che può capitare. L’esito positivo si ha solo se anche l’assicurazione accetta la richiesta. A volte capita che, sebbene la valutazione da parte dell’assicurazione sull’azienda sia positiva, in fase di emissione polizza questa blocchi la richiesta. Forse è quello che è successo.
      Saluti.

      Rispondi
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